Illusioni di patate

Come sapete attualmente sono in ferie oltreoceano (ancora per poco, buh!): mi piace volare, mi piace l'atmosfera che c'è negli aeroporti, mi piace gironzolare nei vari negozietti in cui sistematicamente non compro nulla perchè mi sembra tutto più caro, soprattutto i duty free.

Cosa fare però quando il tuo volo subisce uno sgradevole ritardo?
Puoi sonnecchiare, puoi leggere, puoi rivederti con calma gli eventuali negozietti.. puoi cincischiare nei duty free, e fare quello che in genere non faresti nella profumeria vicino casa, fondamentalmente perchè se ti attardi troppo davanti a uno stand, arriva la commessa-vampiro che cerca di concupirti.
Al duty free invece generalmente se ne fregano di cosa fai e quanto stai, al massimo ti chiedono se hai bisogno di qualcosa ma è spesso solo un pro-forma, tu dici di no e riprendono a fregarsene di te.

Ed è stato proprio in un momento di noia che ho fatto ciò che non avevo mai osato: mi sono fermata davanti lo stand di Chanel e ho iniziato a pucciare dita qua e là.
State inorridendo? sì, lo confesso, non mi è mai fregato nulla di provare i tester degli ombretti Illusion d'ombre di Chanel.
Anzi, vi dirò di più: io, a Chanel, l'ho sempre snobbata, ecco.
Fondamentalmente perchè mi scoccia provare cose che so già che non comprerò, perchè le ritengo troppo care, e sono del tutto convinta che pagare 28 euro un ombretto sia eccessivo; inoltre mi urta l'idea che di quei 28 euro una bella fettina sia dovuta unicamente al fatto che lì sopra ci sia scritto "Chanel".
Lo so che si paga anche il marchio, si pagano gli anni di marketing intelligente a cui non corrisponde necessariamente una qualità superiore, ed è una cosa che faccio fatica ad accettare, a maggior ragione su articoli di make up.

Quali incredibili caratteristiche deve avere un ombretto per valere ben 28 euro?
Una grande durata e una grande pigmentazione? beh, pure gli ombretti Astra ce l'hanno, e costano solo 3 euro.
Colori mai visti prima? credo che a livello cromatico, nel mondo del make up ci sia ben poco di "mai visto", e i colori degli Illusion d'ombre mica sono un'esclusiva invenzione Chanel.
Una confezione unica e prestigiosa? è un banale barattolino di vetro, non certo un'ampolla soffiata appositamente da un maestro vetraio di Murano.
Quindi, cosa giustifica la spesa?


Sbrilluccicano in maniera fantastica.
Sono stata un quarto d'ora a fissarmi la mano come una rimbambita.
Le luci in negozio non erano granchè, ma avevano tutti dei bellissimi riflessi sbrilluccicosi.
Quello più scuro in alto è il nero Mirifique, poi si passa a Epatant, poi a Ebloui, poi Illusoire e per ultimo Abstraction. Il dorato Vision non è stato inquadrato, ma c'era pure lui.

Curiosamente, stavolta il maritozzo non si è mostrato particolarmente interessato alla meraviglia che volevo mostrargli.. il richiamo di Angry Birds (d'ora in poi definiti "gli uccelli incazzati") era troppo forte.
Questo però non mi ha impedito di indottrinarlo ugualmente sulle mie preferenze, stilando una mia personale classifica che vede praticamente a parimerito Illusoire ed Epatant, seguiti da Ebloui e per ultimo Mirifique, che come sbrilluccicamento forse è quello che mi piace di più, ma anche quello che userei più di rado.
Non avvezzo al francese, o alla mia sofisticata pronuncia, il maritozzo non ha immediatamente afferrato i nomi, quindi i primi due in elenco sono diventati "Eh? Illusioni di patate?" :D
Beh, una cosa è certa: una volta stabilita l'assonanza e l'associazione mentale, non se li scorderà tanto facilmente :D

Ah giusto, non vi ho detto poi com'è andata a finire..
No, non ho ceduto alla tentazione, non ne ho preso manco uno, e sono fiera della mia forza di volontà.
Perchè sono davvero convinta che 28 euro per un ombretto sia troppo.
Però lì al duty di Madrid costano 25,50, non 28€.
E devo fare ancora scalo a Madrid al ritorno.

Oh cavolo.

Etichette: , , , , , , , , ,